Tra le caratteristiche fondamentali del gres porcellanato, con finitura naturale, c'è l'alta resistenza all'abrasione, cioè la resistenza della superficie ceramica rispetto all'usura determinata dal contatto con i tacchi delle scarpe, i piedi dei mobili, le sedie, carrelli, automezzi e anche strumenti utilizzati per le attività di pulizia dei pavimenti. L'alta resistenza all'abrasione del gres porcellanato fa quindi sì che la parte superficiale non si consumi, evitando variazioni di brillantezza o colore e anche problematiche legate alla manutenzione.
Il calibro delle piastrelle è riportato sulla confezione ed è un parametro importante ai fini di una corretta posa. Le piastrelle quando escono dal forno possono essere di dimensioni leggermente diverse, di qualche millimetro, calibri differenti, quindi durante la fase di scelta vengono inserite in lotti della stessa dimensione, nel rispetto delle tolleranze stabilite dalle norme.
La classe di scelta è la marcatura che caratterizza ogni lotto di piastrelle e ne definisce la qualità. Sulla scatola è impresso il numero 1 quando si tratta di prima scelta. La prima scelta è regolamentata da normative le quali fissano dei parametri a livello estetico, fisico e meccanico da superare per poter dichiarare la prima scelta del materiale. Le piastrelle che non superano questi requisiti vengono declassate in seconda o terza scelta, in base all'entità del difetto rilevato.
I materiali ceramici hanno ottimi indici di durezza e resistenza. La durezza di una piastrella o di una lastra ceramica viene determinata tramite un numero che identifica un minerale presente nella scala Mohs. Maggiore è il numero e maggiore è la durezza del minerale che gli corrisponde. Il gres porcellanato con finitura naturale presenta durezza >6 e può raggiungere grado 8 sulla scala di Mohs, paragonabile a quella di un materiale prezioso come il topazio. Questo spiega perchè le piastrelle in gres sono così resistenti ai graffi.
La finitura della superficie delle piastrelle si ottiene attraverso processi di lavorazione diversi a seconda dell'effetto estetico che si vuole ottenere.La finitura naturale ad esempio è la più comune e versatile.La finitura shine, invece, si ottiene tramite lappatura della superficie ceramica creando un effetto ""specchio"" lussuoso. Viene spesso utilizzata nelle lastre ceramiche per renderle particolarmente lucide e vetrose, aumentando la loro profondità.
Per formato si intende sia la forma della piastrella che può essere quadrata, rettangolare, esagonale, irregolare sia le dimensioni dei lati e, in quest'ultimo caso, si distingue tra piccolo, medio e grande formato. In generale quando si superano i 120 cm si parla di grandi formati o di lastre ceramiche. Per scegliere le dimensioni più adatte bisogna tener conto del tipo di ambiente, delle dimensioni dello spazio, della presenza o meno di luce naturale, della sua destinazione d'uso e dello stile che si vuole imprimere.
La fuga è lo spazio, di pochi o molti millimetri, che viene lasciato fra una piastrella e l'altra durante la posa per permettere la normale dilatazione del pavimento. In questo modo si evitano incrinature e rotture nel corso degli anni dovute ad assestamenti strutturali e termici di varia natura. La dimensione della fuga aumenta, ed ha anche una forte valenza estetica, quando si tratta di pavimenti rustici o muretti.
I giunti di dilatazione per pavimenti sono profili tecnici che ammortizzano le dilatazioni termiche, i movimenti strutturali, le sollecitazioni dinamiche, le vibrazioni da traffico, evitando così l'insorgere di fratture nelle pavimentazioni. Il loro inserimento è indispensabile perché, funzionando come ammortizzatori influiscono, in maniera decisiva sulla qualità e sulla durata dei materiali posati.
Una piastrella viene definita Gres Porcellanato in base alle sue caratteristiche di assorbimento d'acqua (<0.5%) . L'assorbimento minimo di questo materiale implica una bassissima porosità e una completa fusione del supporto rendendo questo materiale paragonabile ad un vetro. Le piastrelle in gres porcellanato vengono ottenute mediante un processo di miscelazione di vari materiali e materie prime macinate e poi atomizzate al fine di essere pressate.
Nei periodi invernali l'umidità e le basse temperature possono mettere a dura prova il pavimento esterno se questo non è in grado di drenare l'acqua. Il gres porcellanato di buona qualità è ingelivo perché ha un’alta resistenza al gelo: non essendo poroso, ha infatti una bassissima percentuale di assorbimento d'acqua. Grazie a questa qualità, un pavimento in gres può resistere alle temperature più basse senza rischio di distacchi o fessure.
Normalmente quando le piastrelle hanno dimensioni superiori ai 120 cm vengono identificate come lastre ceramiche. Oltre alla dimensione e all'aspetto estetico è diverso anche il metodo di posa rispetto alle piastrelle. La posa delle lastre richiede una particolare cura nell'utilizzo di attrezzature specifiche, della colla e della sua spalmatura. Le lastre in gres porcellanato hanno un elevato pregio estetico e sono sempre più utilizzate in progetti architettonici, di interior design e negli spazi in cui si vuole ottenere un effetto di continuità tra pavimenti e rivestimenti o tra ambienti diversi.
E' un tipo di lavorazione della piastrella che consiste nella rifilatura dei suoi bordi per renderli esattamente lineari e perpendicolari fra loro.Se una piastrella ha subito il processo di rettifica dei bordi è un aspetto molto importante da verificare al momento dell'acquisto nel caso in cui si voglia fare una posa con fughe sottili e realizzare una superficie ceramica continua, gres effetto resina. Il bordo rettificato permette anche una fuga minima di 2 mm.
Ci sono diversi gradi di scivolosità e anche diversi metodi per misurarla. Il metodo più utilizzato è un test tedesco che attesta un valore R. Il valore minimo è R9, mentre il massimo è R13. Il maggior coefficiente di antiscivolosità viene ottenuto in fase di produzione aggiungendo allo smalto superficiale delle particelle abrasive, oppure con l'inserimento di rilievi o scanalature.
Quando una piastrella presenta volutamente una superficie non omogenea, dal punto di vista della tonalità e del colore, si dice che è stonalizzata. Queste variazioni cromatiche, all'interno della stessa collezione di piastrelle, vengono realizzate per riprodurre texture che richiamano materiali naturali come pietra o marmo. Nel caso di un effetto legno si può prevedere la stonalizzazione per ottonere un aspetto anticato e usurato
Dopo la posa delle piastrelle per completare la superficie è necessario riempire le fughe con un materiale cementizio, lo stucco. In questo modo le pavimentazione e i rivestimenti sono resistenti alle infiltrazioni di sporco e liquidi vari. Oggi c'è un ampia scelta di stucchi e anche di colori per chi voglia utilizzare la fuga per rafforzare l'impatto estetico della superficie ceramica.
Il tono indica la tonalità di colore di un preciso lotto di produzione di piastrelle. Nel processo produttivo è pressoché impossibile produrre pezzi perfettamente identici dal punto di vista cromatico. Per questo motivo, prima del loro confezionamento, le piastrelle vengono raggruppate per omogeneità di colore e identificate a mezzo di un codice alfanumerico che ne indica appunto la specifica del tono.
ll gres porcellanato a tutta massa è una tipologia di gres che mostra in superficie gli stessi colori che attraversano tutta la piastrella.In questo modo, se anche la piastrella si scheggia, evento comunque raro nei prodotti di buona qualità, il danno estetico è ridotto al minimo, perché non vi è alcuna differenza tra la parte superficiale e quella sottostante.